Sixtysixthandsecond, a Manhattan, l’incrocio tra la Sessantaseiesima Strada e la Seconda Avenue, è il luogo esatto in cui gli editori Isabella Ferretti e Tomaso Cenci hanno concepito l’idea del progetto editoriale 66thand2nd.
Un tributo a New York, nucleo generatore di un’ambizione.
Abbiamo incontrato Marco Scognamiglio, responsabile Ufficio Stampa, e gli abbiamo chiesto di raccontarci il dietro le quinte della casa editrice fondata a Roma nel 2008.
Il progetto, come suggerisce il logo ispirato alla segnaletica delle freeway, guarda ai fermenti della narrativa angloamericana, ma è anche aperto alle letterature altre e ai talenti italiani.
Negli anni 66thand2nd ha saputo restituire valore letterario a testi ritenuti minori, quelli legati allo sport, ribaltando una tradizione che li vuole scritti da ghostwriter e in modo spesso asettico: la collana “Attese” racchiude romanzi scritti con uno stile avvolgente e stilisticamente molto alto.
66thand2nd ha lanciato inizialmente due collane, Attese e Bazar, la seconda dedicata ai romanzi di autori lontani dalla terra d’origine, incentrati sui temi integrazione e identità culturale.
In seguito si sono aggiunte Bookclub e B-Polar, quest’ultima un tributo al genere sviluppatosi in Francia dall’incontro tra poliziesco e noir.
Nel 2013 nasce Vite inattese, collana che accoglie biografie e autobiografie di personaggi-simbolo per il loro valore sportivo, morale, civile.
Buon ascolto e, soprattutto, buona lettura!
Thanks to Cosito.it e Carmine Fotografie